Insegnanti di Bari - 10-03-2005
UN APPELLO
La pubblicazione della bozza di riforma del secondo ciclo ha evidenziato come dato preoccupante l'eliminazione delle discipline guridiche ed economiche dai curricola di tutti i licei ad eccezione del liceo economico. Ogni progetto educativo - formativo deve avere una sua "ratio", deve favorire, in primis, lo sviluppo dell'uomo in tutte le sue dimensioni: cognitiva, fisica, affettiva, relazionale etc., ma non può trascurare la formazione del cittadino. I percorsi della conoscenza, come sottolinea la più accreditata dottrina pedagogica, vanno costruiti sia attorno all'idea dell'uomo che si vuole formare, sia sulla base del contesto storico, politico, socio - culturale e tecnico - scientifico in cui l'uomo si trova a vivere. I progetti formativi rappresentano delle risposte ai problemi emergenti dal contesto: non possono, quindi, prescindere da una seria, accurata e rigorosa analisi di quest'ultimo.
Alla luce del contesto internazionale caratterizzato da gravi deficit di legalità, dalla crisi delle organizzazioni internazionali, dalle urgenti problematiche dei Paesi in via di sviluppo nonché dagli scenari economici determinati dalla globalizzazione, non si può prescindere dalla necessità di dotare lo studente delle competenze culturali necessarie alla loro comprensione. I temi dell' educazione alla pace, della cooperazione internazionale, delle ricadute sull' economia nazionale e sui comportamenti economici individuali delle dinamiche dell'economia globalizzata, rappresentano il punto di partenza per la creazione di coscienze consapevolmente critiche. In questo senso si è espressa la Conferenza UNESCO 2003 in cui i Ministri dell'Educazione si sono impegnati a fare in modo che le scuole diventino luoghi privilegiati di studio ed esercizio dei diritti umani.
In ambito europeo sono vivamente raccomandati percorsi formativi di educazione alla cittadinanza europea che abbiano come obiettivo la conoscenza delle principali norme e istituzioni politiche dell' U.E., nonché delle tappe dell'integrazione al fine di costruire nelle giovani generazioni la coscienza e la consapevolezza del cittadino europeo.
In ambito nazionale numerosi sono gli appelli delle più alte cariche dello Stato - non ultimo il Presidente della Repubblica - che invitano i giovani alla lettura, alla conoscenza ed alla valorizzazione della vigente Costituzione come punto di partenza della condivisione dei valori che sono alla base della convivenza civile nazionale.
In una realtà politica nazionale caratterizzata da numerosi cleavages, da un processo di decostruzione dello Stato nazionale in un'ottica federalista, particolarmente importante può essere il richiamo alla Costituzione ed ai suoi principi fondamentali condivisi da oltre un cinquantennio.
Educazione alla pace e al rispetto dei diritti umani, alla legalità internazionale, alla solidarietà economica, educazione alla cittadinanza attiva e solidale in ambito nazionale ed europeo, educazione alla legalità e al rispetto delle norme sono, dunque risposte educative essenziali che la scuola, intesa come luogo di formazione alla socialità, deve fornire. Alla luce di queste considerazioni i sottoscrittori chiedono al Ministro Moratti di considerare fondamentale il rafforzamento dell'insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche in tutti gli ordini di scuole, rivedendo, pertanto, i piani di studio presentati nella bozza di riforma.
La pubblicazione della bozza di riforma del secondo ciclo ha evidenziato come dato preoccupante l'eliminazione delle discipline guridiche ed economiche dai curricola di tutti i licei ad eccezione del liceo economico. Ogni progetto educativo - formativo deve avere una sua "ratio", deve favorire, in primis, lo sviluppo dell'uomo in tutte le sue dimensioni: cognitiva, fisica, affettiva, relazionale etc., ma non può trascurare la formazione del cittadino. I percorsi della conoscenza, come sottolinea la più accreditata dottrina pedagogica, vanno costruiti sia attorno all'idea dell'uomo che si vuole formare, sia sulla base del contesto storico, politico, socio - culturale e tecnico - scientifico in cui l'uomo si trova a vivere. I progetti formativi rappresentano delle risposte ai problemi emergenti dal contesto: non possono, quindi, prescindere da una seria, accurata e rigorosa analisi di quest'ultimo.
Alla luce del contesto internazionale caratterizzato da gravi deficit di legalità, dalla crisi delle organizzazioni internazionali, dalle urgenti problematiche dei Paesi in via di sviluppo nonché dagli scenari economici determinati dalla globalizzazione, non si può prescindere dalla necessità di dotare lo studente delle competenze culturali necessarie alla loro comprensione. I temi dell' educazione alla pace, della cooperazione internazionale, delle ricadute sull' economia nazionale e sui comportamenti economici individuali delle dinamiche dell'economia globalizzata, rappresentano il punto di partenza per la creazione di coscienze consapevolmente critiche. In questo senso si è espressa la Conferenza UNESCO 2003 in cui i Ministri dell'Educazione si sono impegnati a fare in modo che le scuole diventino luoghi privilegiati di studio ed esercizio dei diritti umani.
In ambito europeo sono vivamente raccomandati percorsi formativi di educazione alla cittadinanza europea che abbiano come obiettivo la conoscenza delle principali norme e istituzioni politiche dell' U.E., nonché delle tappe dell'integrazione al fine di costruire nelle giovani generazioni la coscienza e la consapevolezza del cittadino europeo.
In ambito nazionale numerosi sono gli appelli delle più alte cariche dello Stato - non ultimo il Presidente della Repubblica - che invitano i giovani alla lettura, alla conoscenza ed alla valorizzazione della vigente Costituzione come punto di partenza della condivisione dei valori che sono alla base della convivenza civile nazionale.
In una realtà politica nazionale caratterizzata da numerosi cleavages, da un processo di decostruzione dello Stato nazionale in un'ottica federalista, particolarmente importante può essere il richiamo alla Costituzione ed ai suoi principi fondamentali condivisi da oltre un cinquantennio.
Educazione alla pace e al rispetto dei diritti umani, alla legalità internazionale, alla solidarietà economica, educazione alla cittadinanza attiva e solidale in ambito nazionale ed europeo, educazione alla legalità e al rispetto delle norme sono, dunque risposte educative essenziali che la scuola, intesa come luogo di formazione alla socialità, deve fornire. Alla luce di queste considerazioni i sottoscrittori chiedono al Ministro Moratti di considerare fondamentale il rafforzamento dell'insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche in tutti gli ordini di scuole, rivedendo, pertanto, i piani di studio presentati nella bozza di riforma.